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Addio ecografie, le mamme potranno vedere il feto in 3D con la realtà virtuale

La nuova tecnica è stata elaborata da u gruppo di esperti della Clinica de Diagnostico por Imagem di Rio de Janeiro, in Brasile, e si basa sulla combinazione di immagini rilevate con la risonanza magnetica e su tecnologie di realtà virtuale, come l’Oculus Rift.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine 3D di un feto alla 25esima settimana
Immagine 3D di un feto alla 25esima settimana (Radiological Society of North America).

Genitori e medici potrebbero presto vedere come cresce un bambino nella pancia della mamma grazie a nuove ed avanzate tecnologie in 3D e alla realtà aumentata. Le immagini, in genere difficili da interpretare delle attuali ecografie, potrebbero quindi in futuro lasciare spazio a quelle tridimensionali. Il sistema, messo a punto da un gruppo di ricercatori della Clinica de Diagnostico por Imagem di Rio de Janeiro, in Brasile, verrà presentato la prossima settimana a Chicago, negli Stati Uniti, in occasione dell'annuale meeting della Radiological Society of North America. La sua è una importanza rivoluzionaria, in grado di cambiare per sempre le analisi in questo campo.

La nuova tecnica si basa sulla combinazione di immagini rilevate con la risonanza magnetica e su tecnologie di realtà virtuale, come l'Oculus Rift. La prima fornisce immagini ad alta risoluzione di feto e placenta, con un eccellente contrasto. Attualmente viene utilizzata per la valutazione fetale quando l'ecografia non è in grado di fornire un quadro di alta qualità. Gli esperti l'hanno sfruttata per creare un accurato modello in 3D del bambino, compreso l'utero, il cordone ombelicale e la placenta. Ma anche vie respiratorie e organi, permettendo di individuare eventuali anomali su cui intervenire.

Le immagini in 3D vengono poi viste attraverso il visore Oculus Rift, che permette di analizzare il feto ancora più da vicino. "Questa tecnologia – ha spiegato Heron Werner Jr, uno degli autori dello studio – fornisce immagini fetali più nitide e chiare delle immagini ecografiche e delle immagini della risonanza magnetica visualizzate su un display tradizionale. Ciò può migliorare la nostra comprensione delle caratteristiche anatomiche fetali, ma non escludiamo che il dispositivo possa essere usato anche a scopi didattici".

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