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Abell 30, la stella tornata in vita

Una Stella simile al Sole che, ormai spenta, si è riaccesa inviando dei barlumi prima di finire definitivamente: un’anticipazione di quello che accadrà al nostro Sistema Solare?
A cura di Redazione Scienze
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abell 30 stella tornata in vita

Spenta da migliaia di anni, o almeno apparentemente tale, è rinata “dalle proprie ceneri”, brillando nel cosmo a 5 500 anni luce di distanza dalla Terra, dove è collocata, prima di affievolirsi e scomparire, questa volta probabilmente in maniera definitiva: la sorte toccata alla Stella da cui ha avuto origine la nebulosa planetaria Abell 30 sarà, secondo gli esperti, il medesimo copione che sarà seguito dal nostro Sistema tra 4.5 miliardi di anni, quando il Sole esaurirà l’idrogeno.

A raccontare questa particolare storia cosmica sono stati i dati provenienti dagli osservatori spaziali della NASA Hubble e Chandra, da XMN-Newton dell’ESA e dal Kitt Peak National Observatory, in Arizona: attraverso le immagini, gli astronomi hanno potuto ricostruire nel dettaglio vita, morte e resurrezione di una Stella in un processo che ha avuto inizio 12 500 anni fa. Terminato il suo ciclo, l’astro che è il cuore di Abell 30 ha perso il suo involucro esterno di gas cominciando il proprio processo di espansione: i telescopi ottici hanno rilevato questo stadio evolutivo nella larga bolla di forma quasi sferica che ha iniziato ad ingrandirsi nello spazio circostante.

La seconda fase è sopraggiunta circa 850 anni fa, con l’inatteso “ritorno alla vita” della Stella che ha sorprendentemente preso ad emettere, in un evento molto violento, elio e materiale ricco di carbonio: l’involucro esterno del corpo celeste è tornato nuovamente ad espandersi durante la “rinascita” ma, nel giro di appena vent'anni, molto rapidamente si è contratto di nuovo. L’effetto consequenziale è stata la brusca accelerazione del vento stellare che ha raggiunto una velocità di 4000 chilometri al secondo, oltre quattordici milioni di chilometri all'ora: questo materiale, interagendo con quello più lento emesso precedentemente, ha dato origine alla formazione di strutture complesse dall'aspetto simile a delicate code di comete visibili nell'immagine, nei pressi della stella centrale.

L'immagine del vento stellare che bombarda gli aggregati più densi di materiali restituisce una visione di cui, in futuro, potrebbe essere protagonista il Sistema Solare: quando, tra non meno di 4.5 miliardi di anni, la nostra Stella emetterà gli ultimi violenti sprazzi di vita e, con l'intenso vento stellare e flusso di radiazioni prodotte, colpirà e farà evaporare i Pianeti sopravvissuti alla sua fase di espansione come Gigante Rossa. Inevitabile chiedersi incuriositi se, per caso, allora ci sarà qualcuno in grado di osservare il fenomeno e comprenderne l'intensa ed insuperabile drammaticità.

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