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3 pericolose bufale sull’autismo

In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo ricordiamo l’importanza di non prestare ascolto alle bufale di chi specula su questa malattia.
A cura di Juanne Pili
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Avere l’ultima parola nei thread di un social network, magari misurandosi con esperti che ricordano i secchioni presi a schiaffoni a scuola, ha sempre una certa attrattiva per i monomaniaci telematici. Così anno dopo anno le associazioni che sostengono la correlazione tra autismo, vaccini e "svariate cose", diventano sempre più "credibili", mentre sfumano dai nostri ricordi le ragioni per cui sarebbe meglio non prestare ascolto alle loro tesi.

Autismo causato dai vaccini. Questa tesi venne messa in piedi da Andrew Wakefield nel 1998, che mise in correlazione attraverso dati fraudolenti l’insorgenza dell’autismo con le vaccinali per morbillo, parotite e rosolia. Da allora in tanti evitano le vaccinazioni nonostante la bufala sia stata ampiamente smentita. I soggetti che pagano di più per questo crimine sono ovviamente i bambini. Con buona pace dei siti che ingrassano le tasche di ambiziosi avvocati non può esserci alcun legame tra autismo e vaccini. Questa nasce da una coincidenza: effettivamente la malattia, che comincia a svilupparsi già nel feto, mostra i primi sintomi nei bambini proprio nel periodo delle prime vaccinazioni. Giusto per scrupolo fino ad oggi sono stati pubblicati almeno settantacinque studi che dimostrano l'infondatezza della correlazione autismo-vaccini.

Polveri sottili e autismo. Polveri finissime e inorganiche assorbite dal nostro organismo, dovute all’inquinamento (secondo alcuni anche alle scie chimiche) sarebbero la causa di diverse patologie, come l’infarto cardiaco, l’ictus, diversi tumori, morbo di Prkinson, di Alzheimer e infine l’autismo. La scoperta di dovrebbe agli studi dei dottori Antonietta Gatti e Stefano Montanari. Di questi risultati attualmente non è possibile trovare traccia nelle riviste di settore, là dove i colleghi di tutto il mondo avrebbero modo di verificarli. Esistono studi sulla possibile concomitanza dell'inquinamento con lo sviluppo del feto che potrebbero spiegare l'autismo, ma non sono definitivi ed inoltre non spiegano come mai non nascono masse innumerevoli di autistici nei centri maggiormente inquinati del pianeta.

Autismo causato dai batteri. Ci si mette pure il permio Nobel Luc Montagnier, (scopritore dell’HIV) il quale oltre a sostenere che l’acqua abbia memoria, sarebbe anche convinto del fatto che l’autismo possa essere curato con gli antibiotici, evidentemente ipotizzando possa essere dovuto ad una infezione batterica. Ricevere un premio prestigioso non è una prova – senza contare che il virologo viene citato anche dai negazionisti dell’HIV – anche in questo caso di studi seri non abbiamo traccia.

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L'esempio di Robert De Niro

Recentemente Wakefield è tornato a far parlare di se in occasione del Tribecca Film Festival. L'evento fondato da Robert De Niro prevedeva la proiezione del documentario Vaxxed. L'ormai ex medico britannico, già condannato per la sua ricerca fraudolenta, stava così per tornare alla ribalta riproponendo le tesi di correlazione tra autismo e vaccini. Per quanto De Niro sia emotivamente coinvolto, in quanto genitore di un autistico, ha deciso di ritirare il film dal Festival. Questo si deve soprattutto ai debunker americani che lo hanno messo preventivamente in allerta. L'attore ha reso note le motivazioni della sua decisione sulla pagina Facebook del Festival. I siti che continuano a predicare l'anti-vaccinismo sventolando lo spauracchio dell'autismo sostengono che De Niro sia stato soggiogato dai soliti "poteri forti". Congetture, le quali – come potete approfondire qui – lasciano il tempo che trovano.

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